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Le mie ricerche su internet mi hanno portato a questo curioso articolo “Top 10 stupid staging ideas” di Justin Riordan (1).
Aspetti, ovviamente, legati al mercato americano e riferiti ai proprietari ma che possono fornire spunti su cui riflettere.
Ecco la classifica del professionista dovuta alla sua esperienza lavorativa (2.100 case staged dal 2009).

10. “Sfornare biscotti prima di un open house”
Il nostro senso dell’olfatto è strettamente legato al senso della memoria.
Durante le visite la casa non dovrebbe avere nessun odore. Le case profumate possono indurre a due tipi di reazione:
1) gli acquirenti sensibili potrebbero provare mal di testa, irritazione o un senso di nausea e sarebbero portati a voler lasciare subito la casa
2) gli acquirenti sospettosi si chiederebbero cosa si stia cercando di coprire

9. “La mia casa non si vende senza piante”
Piante o fiori veri in una casa non abitata tenderanno a diventare piante morte molto velocemente, a meno che non si effettuino regolarmente dei controlli.
Le piante finte risultano false. L’autore ritiene che queste possano contribuire a creare un effetto “raccapricciante”, una casa che sembra abitata ma che in realtà non lo è suggerendo qualcosa di falso.

8. “Se non riescono a vedere oltre allora non meritano di comprare la mia casa”
La verità è che se gli acquirenti devono immaginare allora si è fatto un pessimo lavoro nel preparare la casa per il mercato.

7. “Posso solo intervenire leggermente in questa stanza e funzionerà”
L’autore sottolinea il fatto che inserire arredi casuali in una stanza, come una sedia e un tappeto in una camera da letto, non aiuta a vendere.
Un intervento staging ha il solo scopo di fare tre cose:
1. Mostrare la destinazione della stanza
2. Mostrare le dimensioni dello spazio
3. Aggiungere luce all’ambiente
Inserire arredi e complementi in maniera casuale in una stanza serve solo a distogliere l’attenzione dallo spazio.
Un allestimento completo sarebbe la soluzione migliore, l’alternativa è non allestire affatto.

6. “Sto pagando un intervento di staging, si dovrebbero utilizzare solo cose che mi piacciono”
Dal punto di vista del proprietario questa è un’affermazione corretta; chi paga è il cliente.
Ma nella realtà e ai fini del mercato immobiliare il proprietario è paragonabile ad un rivenditore che pone in vendita un prodotto.
Il proprietario si avvale dell’Home Stager come un negozio si avvale del visual merchandizer per presentare al meglio i propri prodotti alla clientela.
Quindi lo Stager lavora nell’ottica di quello che sarà il potenziale acquirente.

5. “Lo stile dell’allestimento si dovrebbe abbinare allo stile della casa”
Non necessariamente. Con un intervento di staging, mescolando differenti arredi, possiamo dimostrare che si può ottenere qualcosa di piacevole anche con un mix di stili.

4.”Dovremmo far togliere le scarpe a tutti prima di entrare”
Perché mettere a disagio le persone durante la visita in quella che potrebbe essere la loro nuova casa?

3. “Rimuovere l’allestimento prima che la vendita venga conclusa definitivamente”
E’ sempre meglio mantenere l’allestimento fino a quando la vendita non risulta definitivamente conclusa e la fase burocratica completa.

2. “Lo staging può risolvere qualsiasi cosa”
In generale lo staging risolve le problematiche degli immobili, ma è anche vero che in alcuni casi con il solo allestimento non si riesce ad ottenere il risultato sperato.

1. “Lo staging è facile”
Molti pensano di poter fare da soli riducendo a poche e banali operazioni la valorizzazione della loro proprietà.
La verità è che non è così semplice come sembra e senza un professionista competente si rischia solo di danneggiare il proprio immobile con scelte sbagliate.

Per l’autore questa affermazione risulta essere la più stupida che si possa fare!
Secondo me l’articolo fornisce alcuni spunti interessanti e tu cosa ne pensi?

Articolo liberamente tradotto
(1) “Top 10 Stupid Staging Ideas” by Justin Riordan, fondatore di Spade and Archer Design Agency,  per Styled, Staged & Sold, blog by REALTOR® Magazine – 5 ottobre 2015

Le foto sono tratte dal sito Spade and Archer Design Agency

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