Pagina dopo pagina del libro sono arrivata alla zona giorno.
In base ai paragrafi è possibile notare la vecchia concezione delle abitazioni di un tempo in cui gli spazi venivano suddivisi in molti ambienti, ognuno con sua funzione specifica e ben separata: il soggiorno, il tinello, la sala da pranzo, il salotto, lo studio, il cucinino, o il cucinone e la dispensa.
Ma leggiamo cosa scrive l’autrice sul soggiorno.
“[…] E’ l’ambiente più piacevole della casa, direi, è il punto d’approdo per tutti; bimbo o anziano, ognuno vi si trova a suo agio, ha pronto l’angolo per il lavoro e quello per la sosta, quello per il gioco e per la lettura presso lo scaffaletto dei libri. Vi ha posto la cesta del lavoro e il tavolino per offrire il tè e per la spassosa partita a carte. E’ un locale piacevole anche per il senso di libertà che vi si gode; è luogo d’ognuno e di tutti, quello che riunisce per la mensa e per piacevoli conversazioni; è un locale di cui si è sempre sentito il bisogno […]. I suoi mobili? Sceglili di tinta chiara (frassino, acero, noce biondo). Se hai questo solo locale di riunione, ed è ampio, dividilo, tuttavia senza rigidezza in, varie parti: per la mensa, per lo studio, per i raduni amichevoli. E’ un locale piccolo? Cerca di disporvi bene la stanza da pranzo e, presso la finestra, fa’ l’angolo con il tavolino che serva a tutto; intorno poltrone, porta riviste … Sul tavolino una lampada a stelo, un’altra a luce diffusa, in alto. Lo scaffale dei libri, per guadagnar spazio, potrai appenderlo al muro e sotto avresti il vano per la macchina da scrivere o un tavolino scrittoio. Tende di cretonne o di cinz che prendono poco la polvere; e, a portata di mano, dei cuscini. […]. In generale, cuscini in unita su poltrone o divano fantasia e viceversa; su mobili imbottiti di raso, cuscini di raso o di velluto; di rozza canapa o cinz invece, su mobili ricoperti di grosso cotone spigato. Se i tuoi mobili moderni sono troppo lineari e quindi freddi, ammorbidiscili con i colori, con lievi note gentili, con mensole e scaffaletti su cui poserai bei soprammobili e libri libri libri e con lampade dalle intonate corollone; […]”
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Non c’è che dire un manuale per l’arredamento e l’allestimento del soggiorno, descrizione dettagliata anche per la “stanza da pranzo” ed il salotto.
“Ariosa, se ti è possibile, con mobili intonati alla tappezzeria: la tavola in mezzo con quattro sedie messe ben sotto a ognuno del quattro lati le altre due metti le di qua e di là della credenza che dovrebbe trovarsi di faccia alla parete più importante destinata alla cristalliera. Se non hai cristalliera, non lasciarti tentare a esporre sulle superfici delle credenze (che allora dovrebbero essere due) i servizi da tè o da caffè: moda molto goffa e fortunatamente ormai sorpassata. Sulle lucide superfici delle due credenze, una bella ceramica, un anfora di peltro o di pietra ollare, un piatto di frutta o un grazioso trofeo di fiori freschi. […] Non hai salotto? Fa’ nella tua stanza da pranzo l’angolo intimo: un bel tappeto, due o tre poltrone intonate ai suoi colori intorno a un tavolinetto con due ripiani.
Il salotto. Avere un salotto, che ambizione, specialmente in provincia! Si tiene per le visite di riguardo, per le confidenze di carattere un po’ delicato; non deve però avere l’atmosfera morta di locale sempre chiuso. Rendilo giovane, vivo, accogliente con fiori freschi e con libri; fa’ che sia caldo d’inverno, fresco d’estate, sempre pronto a ben ricevere gli amici. Preferisci per le pareti la tinta avorio o castoro chiarissimo; scegli chiari anche i legni. Ti ho già consigliato il bel noce biondo, l’acero, il ciliegio, il frassino che hanno una grazia giovane e serena. Scegli stoffe di cinz, di canapa in tinta unita color rame, a calme righe, a sobrio scozzese; chiaro il tappeto, trasparenti le tende, diffuse le luci. Pochi mobili; un basso tavolino, divano e poltrone, un porta riviste, il piccolo bar. Se hai fortuna d’avere un pianoforte puoi metterlo in salottino, che ne riceverà un tono di singolare spiritualità e signorilità.”
Nulla è lasciato al caso, ed in base a queste indicazioni le case saranno sembrate tutte simili!
Oggi occorre fare i conti con le piccole metrature degli appartamenti moderni, molto è cambiato in termini di arredamento e di gusti ma ritengo che alcuni consigli siano validi anche oggi e che siano utili anche nei lavori di staging.
Riporto un ultimo passo che riguarda l’illuminazione “Quante lampade in un salotto? Abolisci i gran lampadari, dà la preferenza a varie lampade poste qua e là. Un lume ad alto stelo in un angolo, un altro da posare su di un tavolinetto, sotto lo scaffale dei libri …; tutti e due in bell’accordo di tinta perché si diffonda una luce morbida e calda, chiara e insieme un po’ sognante”
Ho trovato piacevole la lettura di questo manuale di economia domestica, un mix tra un manuale di arredamento ed uno per la perfetta casalinga/padrona di casa.
L’impressione che ho avuto?
Che da qui sia stata tratta la trasmissione di Paola Marella Welcome Style!
Sembra anche a te?
I testi e la foto riportati sono tratti da “La nostra casa” di Lina Rini Lombardini, “La scuola” Editrice, Brescia, 1955.
Per leggere gli altri post sul libro
“La nostra casa”
“La nostra casa” – parte 2