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Uno degli aspetti più difficili del lavoro di Home Stager è far comprendere, fino in fondo, al committente per quale motivo dovrebbe “modificare” la sua casa per venderla.
Come già detto nel post “Casa da vivere e casa da vendere” https://archinghomestager.wordpress.com/2013/04/ ) un immobile si trasforma in base alle esigenze di chi lo abita e di norma per ogni proprietario la sua casa va bene così com’è ed è difficile per lui vederla nella sua nuova veste di prodotto, oggetto di scrupolose visite e critiche da parte dei potenziali acquirenti.
E’ compito dello Stager spiegare in modo chiaro, ma senza in alcun modo offendere la sensibilità del proprietario, il perché deve inscatolare le fotografie, i ricordi e le collezioni a cui tiene tanto, il perché deve lucidare a specchio la sua casa (come se non lo facesse già abbastanza!), il perché c’è necessità di spostare un mobile o di toglierne un altro, oppure il perché deve cambiare il colore che tanto gli piace della parete del soggiorno.
L’Home Stager dovrebbe sempre trovare il giusto equilibrio con il committente per poter collaborare e raggiungere insieme l’obiettivo finale ovvero vendere nel minor tempo possibile ed al miglior prezzo per la fascia di mercato dell’immobile.
A questo proposito poco tempo fa ho letto sulla “bacheca” facebook di Barb Schwarz (agente immobiliare ideatrice dell’Home Staging) un post sul rispetto che è dovuto al cliente.
Secondo il post le regole fondamentali sono:
– essere comprensivi nei confronti del cliente
– mai giudicare e fare commenti sulla casa, sulla pulizia e sui gusti in materia di arredamento e colori del cliente
– dedicare del tempo per spiegare perché sono necessari i cambiamenti che vengono proposti

Riporto alcuni passi del post dal titolo “Respecting your clients”
“[…] Thankfully we are Accredited Staging Professionals® and Accredited Staging Professional Masters® and we have been trained to respect our clients and our clients’ belongings!
I never walk into a messy home and judge the homeowner. I don’t roll my eyes and sigh. I haven’t walked a mile in his or her shoes; I don’t know the emotional or physical condition of the homeowner. I am there to assess the property and make recommendations to help it sell.
Likewise I don’t tell a homeowner what I might really think about his or her décor. I have been ASP®-trained to respect my clients. First I find something about the décor to complement. Then I explain why it might be distracting or offensive to potential buyers. I’ve found that taking a minute or two to explain why you are asking the homeowner to make a change is greatly appreciated. […]”.

La professionalità dell’Home Stager, dunque, non è solamente riuscire a trasformare un immobile in modo che si adatti al gusto di molti ma anche saper capire e trovare la giusta sintonia con il committente.
Come Stager ogni tanto varrebbe la pena fermarsi e ripetersi queste poche ma fondamentali regole!
Il lavoro di Staging sarà sicuramente migliore se, rispettando il cliente, si ottiene la sua fiducia e la sua totale collaborazione che dovrà continuare fintanto che l’immobile è sul mercato anche dopo che lo Stager ne sarà uscito … ma di questo parleremo nel prossimo post!

Per leggere tutto il post http://www.stagedhomes.com/blog/?p=2317

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